Qualunque sia l’origine di una situazione di emergenza, una risposta veloce ed efficace può cambiare drasticamente i risultati delle operazioni di soccorso. Gli operatori di soccorso sanno bene come fare, ma si necessita ancora di miglioramenti. In particolare durante la fase iniziale, quando i primi soccorritori hanno la responsabilità di bloccare l’intensificazione della vicenda per evitare eventi catastrofici, e dopo, quando il crescente numero di soccorritori da diverse organizzazioni aumenta la complessità delle attività di coordinamento, ciò di cui si ha realmente bisogno è sapere dove si trovano gli operatori di soccorso e comunicare con loro, in modo affidabile, sempre e ovunque.
Non sorprende che questa problematica sia stata oggetto di attività di Ricerca e Sviluppo negli ultimi anni. Sono state proposte diverse soluzioni, ma nessuna di esse sembra aver risolto realmente il problema. Quasi tutte evidenziano scarse prestazioni all’interno di strutture chiuse o interrate: proprio dove ce n’è di bisogno, dove è in gioco la vita dei soccorritori.
Infatti qualsiasi soluzione è messa in discussione da un problema fisico: le pareti. Per quanto “smart” una soluzione possa essere, le onde non riescono a propagarsi attraverso diverse pareti e pavimenti in cemento, senza necessitare di un aumento di potenza oltre i limiti accettabili.
L’unica soluzione praticabile sembra quella di installare dispositivi/ripetitori all’interno degli edifici di destinazione. Le autorità che sono state contattate finora sono pronte ad emanare regolamenti ufficiali circa l’installazione di tali dispositivi. Ma esattamente che tipi di dispositivi?
È un dato di fatto che i soccorritori non possano portare con sé un dispositivo diverso ogni volta che si spostano da un edificio all’altro, dove opereranno i primi soccorsi di più organizzazioni.
Interoperabilità è la parola chiave. Le Autorità di sicurezza saranno in grado di imporre dispositivi di sicurezza antincendio conformi ad una serie di standard e protocolli in grado di assicurare l’interoperabilità tra tutti gli operatori di soccorso sulla scena.
Proprio per questo, un gruppo di enti di primo soccorso ha intenzione di emanare regolamenti antincendio nazionali ed europei in modo da far rispettare l’inclusione di dispositivi di emergenza per la comunicazione e localizzazione in dispositivi di sicurezza antincendio, la cui installazione potrebbe diventare obbligatoria.
Tenendo conto di tutto questo, il gruppo di utenti sotto indicati ha avviato il progetto REFIRE volto ad evitare la proliferazione di soluzioni indipendenti ai servizi di comunicazione e localizzazione per emergenze indoor e deep-indoor, e definire un insieme di standard e protocolli in grado di rendere possibile l’uso quotidiano di sistemi interoperabili.
REFIRE si basa sui risultati dei precedenti progetti di Ricerca e Sviluppo e sulle soluzioni industriali, per offrire una soluzione pronta per il mercato, aprendo così la strada ad un utilizzo giornaliero dei servizi di comunicazione e localizzazione per le emergenze indoor e deep-indoor.
In poche parole, REFIRE ha lo scopo di adattare ed integrare le soluzioni esistenti in una specifica implementazione di riferimento.
Tale implementazione di riferimento sarà sviluppata attorno ad uno standard non proprietario per i dati e interfacce di apparecchiature, in modo da assicurare la futura interoperabilità di dispositivi fabbricati da qualsiasi venditore in Europa.
Una prima implementazione sarà validata effettuando dei “reali” trial. In parallelo saranno sviluppati e testati una prima serie di prototipi industriali, in modo da dimostrare la validità dei protocolli stabiliti dal progetto.
La validazione sia dell’implementazione di riferimento sia di prototipi pre-industriali in trial abbastanza complessi contribuirà ulteriormente a dimostrare tali punti, eventualmente favorendo la rapida adozione di tool integrati e dispositivi a livello europeo.
Il 10 gennaio 2012 si è tenuto a Roma il meeting di kick-off del progetto REFIRE (REference implementation of interoperable indoor location & communication systems for FIrst REsponders), cofinanziato dalla Commissione Europea, Direzione Generale Giustizia, Libertà e Sicurezza nell’ambito del bando competitivo “CIPS Action Grants 2010”.
Partner del progetto:
1) IES Solutions srl
2) Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
3) Università Campus Bio-Medico di Roma
4) BECAR – Gruppo Beghelli
5) INDICOD-ECR Servizi – GS1 Italy
6) RADIOLABS – Consorzio Università Industria – Laboratori di Radiocomunicazioni
Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco agirà in qualità di rappresentante di utenti finali e supporterà il progetto nella definizione e sperimentazione di dispositivi di sicurezza antincendio innovativi in grado di fornire la posizione indoor di operatori di soccorso in edifici complessi e strutture come tunnel e ospedali.
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