A norma della direttiva “servizio universale” dell’UE (articolo 26) gli Stati membri hanno l’obbligo di garantire il corretto funzionamento del numero unico di emergenza europeo 112. Devono in particolare garantire che le informazioni relative alla
localizzazione delle chiamate destinate al “112” siano messe a disposizione dei servizi di soccorso. Dal 2005 la Commissione ha avviato procedimenti di infrazione concernenti la localizzazione delle chiamate nei confronti di 14 Stati membri; 13 di questi procedimenti sono ora conclusi, escluso quello che riguarda il nostro Paese. Anzi: all’inizio di Maggio a Bruxelles, per la seconda volta, la Corte europea di giustizia ha condannato l’Italia per non aver ancora attivato, unico fra gli Stati membri, il numero telefonico d’emergenza 112. L’Italia era già stata condannata dalla Corte per questo inadempimento il 15 gennaio 2009. Il secondo ricorso in Corte è accompagnato dalla richiesta di una forte sanzione pecuniaria: l’Italia dovrà pagare 39.680 euro al giorno per tutto il tempo che sarà intercorso fra la prima e la seconda condanna della Corte, più 178.560 euro al giorno, a partire dalla seconda sentenza di condanna e fino a quando il Paese non si metterà in regola. Gli stati sono tenuti a garantire che quando una persona chiama il numero unico di emergenza europeo, il 112, da un cellulare le informazioni sulla sua ubicazione siano trasmesse ai servizi di emergenza.
Nell nostro paese invece chiamando il 112 rispondono i carabinieri, i quali hanno adottato una serie di provvedimenti per la realizzazione della propria struttura di risposta in lingua straniera al fine di fornire un efficiente servizio in tutte le province ai cittadini stranieri. Ma ciò non basta. Occorre realizzare un «call center laico» capace di ricevere e inoltrare telematicamente gli allarmi alle altre centrali operative, quelle della Polizia di Stato, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Sanitario (oltre a tutti quegli altri enti che contribuiscono alle operazioni di soccorso, quali Guardia di Finanza, Soccorso Alpino e Speleologico del Cai, Guardia Costiera, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Locale).
Indipendentemente dalla organizzazione responsabile per la gestione delle chiamate al 112, occorre rendere possibile l’inoltro telematico degli allarmi alle centrali operative interessate tra Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Soccorso Sanitario (oltre a tutti quegli altri enti che contribuiscono alle operazioni di soccorso, quali Guardia di Finanza, Soccorso Alpino e Speleologico del Cai, Guardia Costiera, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Locale).
Già durante la campagna incendi del 2009 in Calabria e anche quest’anno, si è fatto uso del protocollo per l’interoperabilità CAP, adottato come standard dal Ministero dell’Interno, per consentire l’intercambio di informazioni tra diversi enti coinvolti nell’emergenza. Il protocollo, standard mondiale, è stato testato attraverso una lunga prototipizzazione nell’ambito del progetto europeo di ricerca REACT di cui IES Solutions è stata capofila assieme al Corpo Nazionale dei Vigili Del Fuoco e su cui si è poi sviluppata la suite JIXEL.
Durante la campagna incendi in Calabria, tutte le telefonate che arrivano al 115 o al 1515, vengono gestite da JIXEL. La localizzazione del chiamante viene effettuata sulla base di quanto riferito per telefono e l’informazione diventa immediatamente disponbilie a tutti gli attori dell’emegenza (Corpo Forestale, Vigili Del Fuoco, Protezione Civile, Soccoro Aereo) o ad altri enti come regioni, comuni o prefetture. Il tutto utilizzando Internet come metodo per la disseminazione delle informazioni e la tecnologia Web 2.0.
Allo stato attuale esiste una sperimentazione a Varese di un numero “unico” per le emergenze. Non basta però che ci sia un solo numero che risponde a tutto o che “smista” le chiamate: bisogna che le informazioni suppletivi, tra cui la localizzazione del chiamante, la tipologia di intervento richiesto, il destinatario dello stesso, venga resa disponibile nei ridottissimi tempi che sono necessari in emergenza.
A questo scopo può essere utile visionare i Tutorial di JIXEL che mostrano il flusso di informazioni dal chiamante alla prima centrale che risponde e poi agli altri enti preposti alle gestione delle emergenze.