Oggi, 17 maggio, si è parlato di Common Information Space (CIS) durante la sessione dedicata all’interno del settimo “Event of Community of Users on Secure, Safe and Resilient Societies”. Questa “comunità di utenti”, supportata dalla Commissione Europea, ha lo scopo di facilitare lo scambio di informazioni tra i vari attori protagonisti della ricerca sulla sicurezza: policy makers, ricerca, industria, utenti finali (protezione civile, vigili del fuoco, ecc.) ed il pubblico.
La Community of Users vuole quindi rafforzare le capacità nella gestione di disastri e crisi, ed aumentare la resilienza nei confronti di disastri naturali ed antropici, inclusi gli eventi NBCRE/CBRNE.
Il programma
Il settimo Community of Users meeting si è svolto il 15 maggio, con un evento dedicato agli end-users ed uno alla cyber security delle infrastrutture critiche, ed è stato seguito da due giornate di workshop tematici, terminate nella giornata odierna con tre sessioni parallele.
La giornata di ieri si è concentrata sul tema dei disastri NBCRE (Nucleare – Biologico – Chimico – Radiologico – Esplosivo) e sulle azioni che la Community of Users ha promosso su scala nazionale. Oggi la CoU ha visto 3 sessioni parallele: rischi chimici, Common Information Space e standardizzazione.
Ogni sessione ha visto partecipanti provenienti dalla Commissione Europea, da istituti di ricerca e da rappresentanti dell’industria, nonché rappresentanti di alcuni progetti europei attualmente in corso.
La sessione sul Common Information Space
La sessione ha visto tre progetti europei, SECTOR, EPISECC e SecInCoRe, condividere le loro esperienze e prospettive riguardo i vari aspetti del Common Information Space. Presente alla sessione anche Philippe Quevauviller, in rappresentanza della Commissione Europea e della Direzione Generale DG-HOME (foto a sinistra). L’evento è stato introdotto da Quevauviller e da Tom Flynn, convenor della sessione e membro del progetto SECTOR.
Tra gli argomenti trattati molto risalto è stato dato a tre componenti fondamentali di uno spazio di condivisione di informazioni:
- il concetto di “Pan-European inventory“, che raccoglie informazioni sui disastri passati e fornisce utili dati sulle lesson learnt.
- le tassonomie, strumento cruciale per una corretta comprensibilità tra diversi enti e diversi linguaggi
- la standardizzazione, altro pilastro dello scambio di informazioni e di molteplici altri settori
C’è stato inoltre spazio per le componenti tecniche del CIS (e della sua natura Cloud-based) e per il punto di vista degli end-users, rappresentati da Peter de Bruijn (parte del progetto SECTOR).
Un altro argomento spesso sottovalutato, ma incluso nell’evento, è il cosiddetto ELSI (Ethical-Legal-Social Implications), ossia le implicazioni sociali, etiche e legali che (in questo caso specifico) l’uso del Common Information Space può far scaturire. Questa attenzione verso l’impatto del CIS, non solo dal punto di vista tecnico, denota la volontà dei partecipanti di valutare l’utilizzo del CIS in ogni sua fase, tenendo in considerazione anche eventuali conseguenze che possano generarsi nel lungo periodo e prevedendo soluzioni a riguardo.
Uberto Delprato, CEO di IES Solutions e membro di EPISECC, ha partecipato all’evento, in particolare nella sessione “Common Information Space – A shared vision” ed in quella riguardante la standardizzazione.
In Breve
Cosa: 7° Community of Users e Workshop tematici
Quando: 15/05/2017 – 17/05/2017
Dove: Bruxelles, Belgio
Maggiori informazioni: https://www.securityresearch-cou.eu/ (Community of Users), https://www.eiseverywhere.com/ehome/231339 (programma della CoU), https://tinyurl.com/n342k56 (programma della sessione sul CIS), https://www.episecc.eu/ (progetto EPISECC)