Lo tsunami è classificato come un rischio naturale a “low-frequency and high-impact“, ossia abbastanza raro, ma di impatto notevole. Gli tsunami occorsi nell’Oceano Indiano (2004) ed in Giappone (2011) ci danno un’idea di quanto questo fenomeno possa devastare vaste aree e recare danni economici e, soprattutto, in termini di vite umane: il maremoto di Santo Stefano del 2004, da solo, ha coinvolto 14 nazioni ed ha comportato la morte di più di 230.000 persone.

Essere informati: perché è importante

Gli tsunami sono solitamente generati da un terremoto sottomarino (o vicino alla costa – ma possono essere generati anche da altri eventi come eruzioni vulcaniche), il cui spostamento delle masse terrene genera il susseguente spostamento di masse d’acqua. Non sempre un terremoto genera uno tsunami, e solitamente l’altezza delle onde (e la capacità di raggiungere aree interne) non è tale da generare un pericolo, ma nel caso in cui lo tsunami abbia una forza sufficiente a creare danni, il suo impatto può essere distruttivo.

La dipendenza dello tsunami dal terremoto ha un effetto positivo: è possibile prevedere o meno l’arrivo di uno tsunami e la sua intensità con un significativo preavviso, stante la presenza di una rete di monitoraggio efficiente (come ad esempio quella del PTWC – Pacific Tsunami Warning Center, che monitora l’eventuale presenza di tsunami nell’Oceano Pacifico ed allerta le autorità nazionali delle aree coinvolte).

Una lezione di geografia può salvare la vita

Alcuni eventi possono invece fungere da campanello di allarme nel caso di un imminente tsunami: essere a conoscenza di questi segnali può significare salvare la vita propria e di altre persone. Il 26 dicembre 2004 Tilly Smith, una ragazzina di 10 anni, si trovava in vacanza in Thailandia, alla Maikhao Beach. Poco prima delle vacanze, aveva studiato a scuola gli tsunami e le loro caratteristiche: vedendo il mare ritirarsi e ribollire, disse ai suoi genitori che questi fatti combaciavano con gli eventi antecedenti all’arrivo di un maremoto, come aveva studiato in geografia. I genitori informarono gli altri bagnanti e lo staff dell’hotel: la spiaggia fu evacuata prima dell’arrivo delle onde, e Maikhao Beach è rimasta una delle poche spiagge senza alcuna vittima.

Uno studio ha rivelato che nell’Aceh, una zona dell’Indonesia, l’88% degli abitanti non aveva mai sentito parlare di tsunami prima degli eventi del 2004. Senza informazione è stato impossibile per la popolazione prepararsi: Aceh è stata una delle zone più colpite dalle onde di maremoto, sia in termini di violenza che di numero di vittime (la foto a sinistra mostra gli effetti del maremoto nell’Aceh).

Una singola lezione di geografia, impersonata da una bambina di 10 anni, è stata in grado di salvare la vita di una moltitudine di persone, mentre l’assenza di informazioni (soprattutto da parte delle autorità, che non disponevano di un servizio di monitoraggio) ha segnato il destino di migliaia di vittime: questo è il motivo per il quale essere informati e preparati non è soltanto importante, ma vitale.

Dopo gli eventi del 2004 istituzioni ed organizzazioni di tutto il mondo hanno iniziato programmi di sviluppo tecnologico e di informazione pubblica riguardo gli tsunami. Reti di monitoraggio, sistemi di allarme, servizi di informazione si sono diffusi nella maggior parte delle nazioni a rischio. Nel caso in cui le informazioni dalle autorità non arrivassero o siano in ritardo, è importante saper riconoscere i campanelli d’allarme, così come ha fatto Tilly Smith nel 2004.

I segnali

  • Un forte (o lungo) terremoto
  • Un forte rombo (come un treno o un aereo) dall’oceano
  • Comportamenti inconsueti dell’acqua (il mare può alzarsi come se fosse un’alluvione, o ritirarsi all’improvviso come in una bassissima marea)

Fonte: Tsunami Awareness & Safety, National Tsunami Hazard Mitigation Program

Cosa fare

Se ti trovi in un’area a rischio e ricevi un messaggio di allerta dalle autorità:

  • Allontanati dall’acqua e dalla spiaggia
  • Se ricevi l’istruzione o l’ordine di evacuare, spostati velocemente verso una zona di sicurezza. Se disponibile, segui il percorso di evacuazione, altrimenti raggiungi un luogo più in alto o più all’interno possibile
  • Cerca di ottenere più informazioni (radio, tv, smartphone) quando sei al sicuro

Se cogli uno dei segnali naturali, come il ritirarsi improvviso del mare, non attendere il messaggio di allerta ma metti in atto le stesse azioni citate precedentemente. Se possibile, informa le persone vicino a te.

Fonte: Tsunami Awareness & Safety, National Tsunami Hazard Mitigation Program

Tsunami Awareness Day

Proprio per sensibilizzare la popolazione e rendere i cittadini più informati, l’UNISDR (United Nations International Strategy for Disaster Reduction), l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione dei Disastri, nel 2015 ha istituito la Giornata per l’Informazione sullo Tsunami (Tsunami Awareness Day), che si svolge il 5 novembre di ogni anno.

Presso il sito web dello Tsunami Day, http://www.unisdr.org/2017/tsunamiday, sono presenti risorse, informazioni ed eventi correlati alla Giornata.

Iniziative

UNISDR ed altre organizzazioni hanno programmato eventi informativi e workshop per cittadini ed esperti. L’elenco delle iniziative è disponibile presso la pagina apposita di Preventionweb (cliccare qui).

Il nostro ruolo

IES Solutions da sempre contribuisce con il proprio lavoro al progresso nella riduzione dei disastri, sottolineando l’importanza e migliorando lo scambio di informazioni nelle situazioni di emergenza. Nel 2014 IES ha partecipato a NeamWave 14, una serie di esercitazioni organizzata dall’Intergovernmental Oceanographic Commission of UNESCO (IOC/UNESCO – Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO) allo scopo di migliorare la comunicazione d’emergenza e l’informazione al pubblico in caso di maremoto.

Al momento, IES è impegnata nello studio di fattibilità di GRALLE, il sistema di allerta al pubblico basato sulla costellazione satellitare Galileo, che sarà in grado di allertare la popolazione e di dare istruzioni in caso di emergenza.

Per saperne di più

Visita il sito web http://www.unisdr.org/2017/tsunamiday